Scusate l’assenza… qualcosa ha cominciato a bollire in pentola a Mondecorvi e sembra proprio che quello che ho iniziato non sia un racconto. Non un racconto breve, almeno.

Guardate la mappa qui sopra: questa è la situazione della parte settentrionale del Regno attorno al 1754 a.U.c. (ab urbe condita: cioè dalla fondazione di Roma, perché nel mondo delle Cronache questo è il conteggio ufficiale degli anni, dato che il cristianesimo, o paolinismo come viene chiamato, non è mai stato determinante per la storia quanto lo è nel nostro mondo).
Cosa notate? Rispetto ad altre mappe pubblicate, qui nel sito o nei due romanzi, c’è una differenza non di poco conto. Le vicende narrate in questa storia faranno un passo avanti verso la situazione che abbiamo conosciuto in Restano solo i corvi.
Ma per ora ho appena iniziato e come dicevano in un film di Lynch recentemente rifatto: “L’inizio è un momento di instabili equilibri”. Considerata la situazione nel regno delle Cronache, verrebbe da dire che l’instabile equilibrio è invece la condizione normale del regno.
Soprattutto quando comincio, tendo a essere lenta: il cervello è già avanti e scalpita, le mani devono avere il tempo di mettere giù le frasi. Il cervello fa già intrecci e collegamenti, le dita sulla tastiera devono mettere giù un passo e un dialogo alla volta. Per ora abbiamo due ragazzini mannari in fuga, che finiscono sotto l’ala protettrice di Leonora e della matriarca di uno dei villaggi di Mondecorvi e una creatura di Leonora che si è cacciata in un bel guaio lì nel ducato del Golfo…
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