Famigli, disponibilità, concubine

Concubine, Disponibilità e Famigli sono esseri umani che si definiscono in questo modo per la relazione che hanno con un vampiro.

‘Concubina’ è un termine generale che indica la donna umana che un vampiro sceglie per dare alla luce il suo erede. Nel mondo delle Cronache ci sono due modi per diventare vampiri: uno è quando un vampiro trasforma un umano in vampiro, facendogli bere il proprio sangue. Questa trasformazione può essere rapida se l’umano è già in punto di morte (pratica comune sui campi di battaglia, quando un condottiero vampiro trasforma i suoi soldati umani morenti perché tornino a combattere) o più lenta e in questo caso richiede ingenti quantità di sangue da parte del vampiro. L’altro modo è una trasformazione spontanea, che si verifica tra i sedici e i ventiquattro anni per i figli di un vampiro e di un’umana. Dal 1533 ab urbe condita non è più legale chiamare matrimonio questa unione, perché la morte della donna è data per scontata (in realtà, nel caso raro in cui nasca una femmina, la madre sopravvive). Non è detto che la donna sia di stato non libero: capita più spesso che venga invece scelta la figlia di un qualche nobile di basso rango o di un cavaliere, a volte per pagare un debito, di denaro o di riconoscenza, contratto dal padre della ragazza, a volte perché si tratta di una figlia cadetta, per cui la famiglia difficilmente vorrebbe o potrebbe pagare la dote. Proprio perché ci si aspetta che la donna muoia durante il parto, tra lei e il vampiro non c’è quasi mai un legame sentimentale o affettivo.

La Disponibilità è una funzione che un umano, di solito un servitore, libero o meno, svolge all’interno del castello di un vampiro nobile o di una guarnigione di soldati delle terre di un vampiro nobile. Il suo compito è quello di donare il sangue a richiesta; un servitore può essere adibito esclusivamente a questo compito, ma più di frequente c’è una qualche forma di turnazione per consentirgli di riprendersi. Sono in genere trattati bene perché dal loro benessere dipende la qualità del sangue che i vampiri ricevono. Solitamente, dopo un certo numero di anni a servizio, vengono destinati ad altre funzioni o comunque gli si consente di ritirarsi.

Il Famiglio è lo schiavo personale di un vampiro nobile; molto raramente un essere umano diviene volontariamente un Famiglio pur essendo di stato libero. Esistono degli “allevamenti” di Famigli in cui persone di stato non libero sono cresciute e istruite appositamente per essere vendute come Famigli. Questi allevamenti prendono il nome di serragli e hanno una reputazione altalenante: persino tra i vampiri nobili c’è chi non ne apprezza l’attività. I Famigli sono considerati, potremmo dire, alla stregua di animali domestici: c’è chi li ritiene una proprietà preziosa da salvaguardare e magari ostentare come segno di ricchezza e chi ritiene di farne oggetto dei propri capricci anche crudeli. La relazione tra un Famiglio e il suo vampiro ha quasi sempre anche una connotazione sessuale: il vampiro si aspetta di essere intrattenuto dal proprio Famiglio, oltre che di ricevere sangue a piacimento, e il trattamento che subisce il Famiglio dipende da questa idea di intrattenimento. I Famigli sono l’unica tipologia di schiavi per cui non ci siano leggi che li tutelino: c’è un limite alle punizioni che si possono infliggere agli schiavi comuni e le leggi impongono anche un minimo di sostentamento che dev’essere loro garantito. Per i famigli, tutto questo non vale. Il segno distintivo di un Famiglio è il collare, che dovrebbe indicare agli altri vampiri che si tratta di un umano da non toccare: capita però che in una disputa un vampiro cerchi di dimostrare la propria superiorità su un altro vampiro attaccando, ferendo o addirittura uccidendone il Famiglio. 

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